Io credo che la salute sia una cosa molto seria, e per questo ovviamente seguo quello che viene detto dai media in relazione alla evoluzione del COVID-19, sia per tenermi aggiornato e comportarmi in modo adeguato che per semplice informazione.
Purtroppo, a mio avviso quello che stiamo subendo non e’ corretta informazione ma l’uso di una cosa seria come il covid-19 per incrementare gli ascolti o le vendite.
Con questo non voglio dire che tutti quanti fanno disinformazione ma a mio avviso la maggioranza si.
Già all'inizio tutto questo in Febbraio, mi ero dedicato alla raccolta di dati, provenienti da fonti ufficiali, ed alla loro pubblicazione.
A seguito della seconda ondata inizialmente ero rimasto ai margini poi a causa di continui numeri sparati dal nulla che mi impedivano di capire cosa realmente stesse succedendo mi sono deciso a riaggiornare i dati in mio possesso e ad elaborarli in indicatori.
Tutti i numeri che seguiranno questo articolo sono dati provenienti da fonti ufficiali della protezione civile, non sono quindi numeri inventati o sparati da politicanti politichesi, ma dati oggettivi provenienti da una raccolta capillare sul territorio.
Non solo, il file di calcolo che uso in Excel e’ disponibile su github qui per la massima trasparenza.
I Dati
Cominciamo col dire che ad oggi la popolazione testata risulta essere il 13% rispetto alla popolazione totale. Questo è un dato importante in quanto il campione che si viene ad analizzare è un campione statisticamente rilevante.
I periodi di riferimento che tratterò sono due la prima ondata che va dal 24 Febbraio all 16 maggio il 2020 e la seconda ondata che va dal 16 settembre ad oggi.
Durante i periodi di riferimento la popolazione testata è stata del 5.74% durante la prima ondata e 3.89% per la seconda che è ancora in corso, quindi siamo un po sotto la soglia del 10%, ma siccome il dato si riferisce ad una finestra temporale su un campione piu ampio i numeri risultanti si possono considerare validi.
Al fine di avere una comprensione migliore di quello che sta succedendo ho riassunto i numeri in cinque indicatori principali.
il primo infetti su testati si riferisce alle persone che sono risultati affetti da COVID-19 su i test effettuati.
Il secondo e il numero in percentuale di asintomatici su infetti, il terzo si riferisce ai ricoveri in terapia intensiva mentre il quarto si riferisce ai deceduti in percentuale rispetto agli infetti.
In fine il quinto è il numero% di incidenza dei deceduti COVID-19 su deceduti dati ufficiali Istata 2018.
il grafico nella immagine in alto ci fa vedere come il numero degli infettati rispetto ai test effettuati sia sceso dal 7.149% della prima ondata al 5.366% nella seconda. Va detto che la seconda essendo ancora in atto può non aver raggiunto il culmine della infettività.
Il numero degli asintomatici e’ invece passato dall 85% della prima ondata al 95% nella seconda. Questo è un dato importante, perché ci fa capire come il virus si stia evolvendo in direzione di una asintomaticita’ che può essere causa di una significativa sottostima dei valori reali della diffusione della infezione.
I valori di terapia intensiva sono scesi dal 1.8% allo 0.4%, così come i deceduti sono scesi del 14% allo 0.7%.
In entrambi i casi però bisogna ricordare che i dati della seconda ondata in quanto ancora in corso non possono essere ritenuti finali ma solo temporanei ed indicativi di una situazione al momento ancora allo stato iniziale ed in evoluzione.
Il grafico qui sopra indica la percentuale di deceduti rispetto ad i deceduti nel 2018 questi ultimi sono fonte Istat.
Come possiamo vedere nella prima ondata l'impatto dei deceduti rispetto ai deceduti totali 2018 e del 5% mentre per la seconda ondata siamo ancora allo 0.13%, fra parentesi speriamo di rimanere entro questi limiti.
Come detto prima, i numeri sono sfortunatamente ancora provvisori e quindi il trend potrebbe non essere ancora salito, ma potrebbe pure risultare una conseguenza di una migliore conoscenza del virus e di come trattarlo.
I trends
Osservando il primo trend del numero degli infettati sia assoluto che in percentuale, la prima cosa che dobbiamo nuotare e che la prima ondata nel periodo massimo e' durata tre mesi mentre per quanto concerne la seconda ondata siamo ancora nel primo mese.
Una cosa da notare e che i valori sia assoluti che percentuali della seconda ondata sono cominciati a salire immediatamente dopo il periodo di Ferragosto.
Come tutti quanti ci ricorderemo quello e' stato il momento durante il quale gli italiani hanno dato prova di stupida’ ignorando qualsiasi tipo di cautela pur di fare un viaggio al mare anche in località poco sicure.
Comunque, mentre i valori assoluti risultano essere decisamente elevati i valori percentuali indicano che la diffusione del virus sta seguendo un percorso più graduale almeno in questa fase.
Analizzando poi il trend degli infettati ricoverati e di quelli in terapia intensiva rispetto agli asintomatici, vediamo come la situazione tra le due ondate sia completamente diversa.
Il numero degli asintomatici in percentuale e' ad oggi al 95% lasciando un piccolissimo margine a quelli che vengono invece ricoverati ed a quelli ricoverati in terapia intensiva. In sostanza questo ci indica che la maggioranza dei casi di COVID-19 ad oggi rilevati risultano essere casi che non hanno una manifestazione virulenta, e che chi ne e' affetto lo scopre solo perche viene sottoposto al test.
Anche il numero percentuale di deceduti su infettati tra le due ondate risulta essere totalmente diverso. Durante la prima ondata come possiamo osservare si era superato il 2% di deceduti su infettati mentre la situazione ad oggi e’ dello 0,04%, e speriamo resti tale.
Conclusioni
concludendo si può dire che si’ il COVID-19 sta' rialzando un po' la testa, ma questo principalmente per colpa della stupidità umana ovvero di quella gente che non ha potuto fare a meno di mettersi a rischio per superficialita’ ed ignoranza.
Al contempo almeno al momento la situazione è molto meno grave di quella nella quale ci trovavamo ad Aprile e di quello che ci vogliono fare credere sparando a zero numeri assoluti che non hanno riferimenti analitici.
Questo non vuol dire non fare attenzione, ma vuole rafforzare l'idea che se l'attenzione parte dell'individuo e si evitano comportamenti stupidi quali andare in vacanza in posti con alto numero di infettati, non osservare regole basi quali mascherine distanziamento eccetera, non dovrebbe essere necessario imporre misure restrittive tali da danneggiare lo stato economico e sociale degli italiani.
I giovani in primo luogo devono capire, ed accettare, che se vogliono avere la possibilità di godere della compagnia reciproca, devono fare attenzione, e che non rispettare le regole non e’ COOL, e' stupido.
Ed essere stupidi non e’ mai stato cool e mai lo sara’.
In fine mi viene da dire, come mai questa gran confusione di numeri, questa assurda caciara dove si sparano numeri assoluti senza dare un minimo di dimensione reale del fenomeno? Perche’ non dire semplicemente come stanno le cose? Anche perche pure cosi non e’ che ci sia da ridere eh.
Cui prodest? A me hanno sempre detto di seguire i soldi in questi casi … e chissa’ forse qualcosa esce fuori.
Fonte
https://github.com/pcm-dpc/COVID-19