C'era una volta, non tanti anni fa' un gruppo di creature felici.

Esse erano chiamate per il mondo intero i liberi figli del mare. I figli del mare passavano il loro tempo ad inventare cose nuove utili a tutti che fossero rispettose del loro mondo e della loro dignità di creature libere.

 La loro felicita' era tale che riuscivano a trasmetterla nelle cose che facevano, e quando passavano vicino agli altri si fermavano per comunicare un po del loro sapere e della loro gioia di vivere.

 Gli altri abitanti della terra che perseguono il bene erano felici al loro apparire, e direttamente o indirettamente cercavano sempre di aiutarli.

 Un giorno il capo dei figli del mare disse loro: "Essere cosi liberi e felici e' un bene, ma dovremmo fare in modo che anche altri possano gioire della nostra stessa felicita'. Propongo di creare un modo per fare si che chiunque voglia stare con noi possa aggiungersi".

Essendo il cuore dei figli del mare puro essi dissero subito di si, e si sforzarono per fare in modo che tutti potessero veramente congiungersi al loro gruppo.

Una volta pronti decisero di fare una grande riunione chiamando tutti a raccolta, e facendo venire piu amici possibile.

Ma una volta li' il capo dei figli del mare disse loro: "Ho pensato che non e' abbastanza, ho pensato che non siamo abbastanza, ed ho deciso che per fare il bene di tutti noi ci dobbiamo unire ai tecnici del grande sole, essi sono diversi ma uguali a noi, perseguono le stesse gioie e valori..."

I figli del mare rimasero molto perplessi, ma il loro cuore era puro e seppure con tanti dubbi credettero a quanto il loro capo diceva loro. E cosi pensando di potere continuare a fare il bene,  cominciarono ad unirsi ad i tecnici del grande sole.

Ci volle ben poco a loro per cominciare a capire che costoro erano ben diversi da quanto si dichiarassero. Ci volle ancor meno a cio che il loro capo mostrasse il suo cuore nero e pieno di cupidigia. Egli scappo via appena ricevuti i suoi trenta denari, lasciando i figli del mare soli ed amareggiati, sia per il tradimento del loro capo, sia per la triste condizione.

Intanto, la loro gioia scemava, e cosi portavano sempre meno letizia nei cuori di chi li vedeva. Alcuni dei figli del mare si cominciarono ad ammalare, a sfiorire, e molti lasciarono il branco disperdendosi cosi nel mare buio.

I tecnici del grande sole  nel frattempo non capivano cosa accadesse, ed il loro capo continuava ad enunciare frasi di comodo una dopo l'altra solo per tenere buoni sia i suoi tecnici che i figli del mare.

Nulla andava per il verso giusto. Ancora una volta i figli del mare cercarono di fare qualcosa, di portare una nuova speranza al mondo ed a tutti quelli che a loro erano vicini.

Cosi fecero un'altra grande riunione, chiamarono tutti, anche quelli che erano andati via, ed essi vennero. 

Ma segretamente nel buio il piccolo pony capo dei tecnici del grande sole, era stato chiamato dal terribile cuordipietrafamedoro capo della setta del grande packman rosso

E cuordipietra aveva detto a lui: " tu non conti nulla, e sei buono ad ancor meno, il grande packman ha deciso che voi sarete da lui assimilati, ogni resistenza e' inutile".

Piccolo pony, che in realta' era un grande pavido fu ben felice,  poteva finalmente lasciare andare per il suo corso tutta la sua tribu'  e lui scappare in senso opposto, era in fin dei conti una liberazione. Cosi disse: " ok nessun problema, ma io cosa ci guadagno?".

 I figli del mare erano tutti insieme, quando la notizia si sparse, e grande fu il loro disagio, perche era risaputo che se i tecnici del grande sole non brillassero, la setta del packman rosso fosse in realta' una setta delle ombre.

Molti appena saputo semplicemente scapparono, altri lo fecero poco dopo, altri decisero di restare e lottare.

 Il mondo questa volta reagi' dicendo apertamente che i figli del mare andavano tutelati e con loro il loro operato.

Alcuni del grande controllore occidentale si opposero, e tuttora si oppongono, altri dell'emisfero del grande consumatore, servi nei pensieri e negli atti invece acconsentirono all'operato del grande packman rosso.

Nel mentre i figli del mare, lasciati soli e non piu nutriti dalla gioia reciproca, hanno cominciato a sfiorire, languendo, e la tristezza ha preso il posto della gioia, ed un incubo il posto di un sogno.

 Il grande packman rosso ancora non ha vinto, ma il grosso del danno e' stato fatto, difficilmente i figli del mare torneranno a girare liberi e felici, difficilmente potranno portare altra gioa a chi ne necessita veramente.

La storia in se non finisce qui, ma la storia dei figli del mare probabilmente si, ad indicare come il nostro mondo non sia pronto o non voglia andare verso il bene e la felicita'.

E questo per colpa dei pochi cuori neri pieni di cupidigia che ahime'  sono fra noi.


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